:: Recensione di Le descrizioni di Monica Dall’Olio a cura di Viviana Filippini

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Le descrizioni Perdisa Pop (Collana Corsari) pp. 139, € 14

Italia 1969. Mika è piccola non sa né leggere, né scrivere ed è afflitta da seri  problemi di salute, abbastanza gravi da indurre la madre a seguire il consiglio del medico e portare la figlia a “svernare” al mare, per risanare i polmoni deboli e acciaccati. Mika non sarà sola nella sua vacanza invernale, ma a tenerle più o meno compagnia ci penserà  la sorella maggiore: la ribelle Sara. Le due ragazze passeranno le giornate tra una passeggiata e lo scambio di chiacchiere con la signora che gestisce la pensione dove risiedono e il giornalaio. Poi un giorno la visita della madre porterà a Mika una piccola novità: la possibilità di imparare le lettere dell’alfabeto e la scrittura. Per la bambina questo dono sarà l’inizio di una grandiosa avventura che la porterà a vedere il mondo in una prospettiva nuova. Mika agguanta così la mitica penna Pelikan, dalla quale non si separerà mai, e comincerà a registrare ogni singola lettera, parola e fatto della vita quotidiana in un crescendo di scoperte che raccoglierà e cercherà di approfondire con domande a chi le sta attorno. Peccato che non sempre le risposte desiderate sull’amore, sulla politica e sui fatti di cronaca arrivino – la madre e la sorella glissano di frequente o cambiano discorso – e Mika con coraggio indagherà da sola il mondo, cercando il significato delle cose nei gesti delle persone e nei libri. Mika scrive e legge e queste due azioni diventano per lei un bisogno esistenziale per riempire la sua curiosità e saziare la fame di conoscenza che la porta ad indagare ogni singolo aspetto del cosmo. Poi, quando la ragazzina meno se l’aspetta il vissuto prende il sopravento ed improvvisamente tutto il lavoro di ricerca e comprensione del mondo attraverso l’atto della scrittura rischia di essere messo in crisi. Monica Dall’Olio, nata a Parma nel 1967, in questo suo secondo romanzo ci racconta la vita di tutti i giorno attraverso lo sguardo innocente di una bambina che non solo impara a conoscere la vita con la scrittura e la lettura, ma entra in contatto con i fatti di cronaca  ( la strage di piazza Fontana, le proteste operaie), mode e costumi (Carosello e la canzoni di Mina) dell’Italia a cavallo tra anni ’60 e ‘70. Un libro che lancia uno sguardo nostalgico su un epoca passata, denotando quanto sia importante l’atto della scrittura e della comprensione del mondo in una giovane mente in formazione e crescita. Un processo di apprendimento interpretativo che Mika continuerà ad esercitare imperterrita, fino a quando l’improvviso incontro-scontro con la violenza vera dell’esistere (la vita  e la morte in ogni giorno e non più nella letteratura) provocheranno in lei una sorta di improvviso mutismo comunicativo. Monica Dall’Olio, già autrice di racconti apparsi su diversi periodici e siti internet e del primo romanzo, Guida gastronomica al precipizio (ed. Barbera), utilizza ne Le descrizioni un linguaggio semplice, scorrevole di grande impatto emotivo, fatto di parole che riescono a trascinare il lettore nel mirabolante viaggio di ricerca del significato del mondo cominciato della piccola eroina Mika. Un bambina curiosa e intraprendente nella quale ogni lettore può ritrovare quell’ innocente stupore provato un tempo di fronte ai complessi meccanismi della natura

2 Risposte to “:: Recensione di Le descrizioni di Monica Dall’Olio a cura di Viviana Filippini”

  1. Le descrizioni: intervista a Monica Dall’Olio – Gruppo Perdisa Editore – a cura di Iannozzi Giuseppe | Iannozzi Giuseppe aka King Lear Says:

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